SULMONA – Ha frequentato la montagna fin da bambino, con genitori e fratelli. Così chi lo conosceva racconta del grande legame tra Luca D’Andrea, l’abruzzese morto durante una scalata sul Gran Sasso con Roberto Iannilli, e la montagna. A Sulmona, la sua città, lo ricorda come grande appassionato di montagna, avendo scalato vette come Marmolada, Sella e fino a partecipare a spedizioni internazionali come l’ultima in Patagonia. Gli amici lo descrivono come "persona di straordinaria bontà, gentile con tutti, sempre sorridente, da tutti stimato, per la sua riservatezza, la sua giovialità ed educazione". Non è stato mai spericolato, ma sempre prudente nelle sue scalate. L’ultima volta in città è stato visto lunedì pomeriggio, al bar con alcuni amici. Per il Gran Sasso è partito martedì e ieri sera doveva tornare a Sulmona. Non era sposato ed era iscritto fin da ragazzo alla sezione Club Alpino Italiano di Sulmona. Con il fratello Lelio lavorava alla ditta ‘Valeri Traslochi’.
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